Le splendide collezioni etnografiche illustrano come, attraverso la cultura, popoli diversi si siano adattati all’ambiente circostante. La chiave per leggere l’intera sezione sta nel vedere l’evoluzione bioculturale che ha caratterizzato la nostra specie.
Il percorso racconta i popolamenti di Homo sapiens nei diversi continenti: gli oggetti, i popoli e le culture che li hanno prodotti. Si compie un viaggio nello spazio e nel tempo, durante il quale, in ciascuna sala, un colore differente nelle vetrine sottolinea lo spostamento geografico che il visitatore compie.
Si inizia dal Giappone di fine ‘800-inizio ’900, di cui è possibile ammirare manufatti raffinati, tra cui eleganti pannelli intarsiati, splendidi kimono, armature e armi, modellini di case, oggetti della vita quotidiana e domestica come preziosi servizi da tavola in lacca, ceramiche, porcellane e teiere usate per la celebre Cerimonia del Tè (Cha no yu, “acqua calda per il tè”), un rituale dalla gestualità lenta e precisa, svolto nella penombra, in una dimensione sospesa dalla quotidianità, dove lo spirito può elevarsi.
Si entra poi nell’azzurro turchese dell’Oceania, una sala arcipelago dove esplorare, tra piroghe e vetrine, il fascino di questo continente di isole e mare, grazie a oggetti provenienti da Melanesia, Polinesia, Australia e Nuova Guinea.
Sono presenti grandi scudi dipinti, boomerang e propulsori australiani, usati per cacciare, statue di legno, maschere e strumenti musicali a percussione, oggetti di abbigliamento, accessori, armi e armature.
Dall’Oceania si passa all’Africa, le cui vetrine con il fondo giallo come la sabbia del Sahara fanno risaltare armi, oggetti quotidiani, attrezzi da lavoro, strumenti per la cura delle malattie e oggetti sacri. Spicca, tra tutti, una preziosa maschera mashamboy.
Il viaggio si conclude tra i popoli e le culture dell’Asia: preziosi tessuti, abiti e meravigliose porcellane dalla Cina; oggetti sacri; oggetti della vita quotidiana da India, Tibet e Nepal; pugnali e spade dal sudest asiatico.