Introduzione

Il primo nucleo delle collezioni risale a Antonio Vallisneri, professore di Medicina a Padova dal 1700.

Tra i reperti antichi più notevoli, una gigantesca tartaruga liuto, Dermochelys coriacea, donata all’Università di Padova da Papa Clemente XIII nel 1760 e divenuta olotipo, e uno scheletro incompleto di capodoglio, Physeter macrocephalus, pescato nei pressi di Zara nel 1767 e acquisito dalla Repubblica di Venezia.

I resti di vertebrati sono conservati come esemplari naturalizzati con la tecnica della tassidermia (mammiferi e uccelli); in liquido (rettili, anfibi e pesci); oppure come scheletri interi o parti di essi.

Tra gli invertebrati, di particolare interesse scientifico sono le raccolte aracnologiche di Giovanni Canestrini.

Collezioni

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La collezione teriologica
La collezione dei mammiferi risale principalmente al XIX e XX secolo.
La collezione ornitologica
La collezione risale prevalentemente al XIX secolo. Il numero totale dei campioni catalogati ad oggi è di oltre 1300, prevalentemente naturalizzati, oltre ad alcuni scheletri e crani. Le specie in totale sono 525. Sfortunatamente, moltissimi (circa il 70%) sono i preparati privi di indicazioni sulla provenienza geografica e, dei rimanenti, la maggior parte è italiana. Una particolarità degna di nota è la presenza in collezione di un esemplare di Podilimbo gigante (Podilymbus gigas), del 19[...]
La collezione ittiologica
Il nucleo storico della collezione risale alla raccolta settecentesca di Antonio Vallisneri, ma sono pochi i reperti attribuibili con certezza a quell’epoca; tra questi, il pesce luna troncato (Ranzania laevis) e i rostri di pesce spada(Xiphias gladius) e pesce sega (Pristis pectinata). La maggior parte degli esemplari risale ad acquisizioni e donazioni avvenute principalmente nel corso del XIX e del XX secolo. La collezione è stata oggetto di catalogazione e attualmente consta di 693[...]
La collezione malacologica
Si distinguono due collezioni: molluschi marini e molluschi fluviali e terrestri
La collezione erpetologia
Il nucleo originario della collezione risale alla raccolta privata di Antonio Vallisneri, alla quale si sono aggiunte importanti acquisizioni a seguito di donazioni ed esplorazioni, avvenute principalmente nel corso del XIX e del XX secolo. Complessivamente la collezione consta di quasi 500 campioni catalogati e restaurati, conservati prevalentemente in liquido. Di molti esemplari è purtroppo ignota la provenienza geografica. Di notevole importanza scientifica è l’esemplare storico di tart[...]
La collezione aracnologica
Giovanni Canestrini (1835-1900) fu chiamato all’Università di Padova nel 1869, a ricoprire la cattedra di Zoologia, Anatomia e Fisiologia comparate. Celebre per la sua traduzione della prima edizione italiana dell'Origine delle Specie(1864), nella precedente carriera si era distinto per le ricerche in ittiologia, aracnologia ed antropologia. A Padova, si dedicò intensamente all'aracnologia, costituendo una vasta collezione, senza precedenti a livello italiano. Il materiale è attualmente og[...]