Tra gli oggetti della collezione Enrico di Borbone si ritrovano molte porcellane Ming “blu e bianche” impiegate nella vita quotidiana come vasi, piattini, bottiglie e tabacchiere. Durante la fase Ming (1368 – 1644) i vasai cinesi per ottenere il blu mescolavano il cobalto persiano a quello locale, ottenendo una tonalità unica. Verso la fine della dinastia, la produzione di porcellana “blu e bianca” si intensificò grazie all’espansione dell’esportazione, tanto che si ritrovano in Iran, in Turchia, in Indonesia, in Giappone e in Europa.
La ceramica cinese è conosciuta principalmente per la porcellana che lì è stata prodotta per la prima volta. Si ottiene a partire da impasti con presenza di caolino, feldspato e per cottura a temperature tra i 1300 e i 1400 °C. Tra gli oggetti della collezione Enrico di Borbone si ritrovano molte porcellane Ming “blu e bianche” impiegati nella vita quotidiana come vasi, piattini, bottiglie e tabacchiere. Durante la fase Ming (1368 – 1644) i vasai cinesi per ottenere il blu mescolavano il cobalto persiano a quello locale, ottenendo una tonalità unica. Verso la fine della dinastia, la produzione di porcellana “blu e bianca” si intensificò grazie all’espansione dell’esportazione, tanto che si ritrovano porcellane Ming in Iran, in Turchia, in Indonesia, in Giappone e in Europa.