Dal Tempo Geologico si passa al tempo Tempo dell’Uomo, l’Antropocene: i visitatori si trovano immersi nel paesaggio africano che ha visto la nostra origine come specie.

Da quelle terre assolate gli umani sono usciti a più riprese, espandendosi in Eurasia a partire da 120mila anni fa.

A queste migrazioni “Out of Africa” è dedicata la prima sala di grande impatto, che contiene alcuni originali e ricostruzioni a pavimento delle tombe più significative provenienti dallo straordinario sito sudanese di Al-Khiday.

Segue un altro complesso di reperti preziosissimi, tra cui una mummia tolemaica con sarcofago che, investigata con avanzate tecniche di analisi forense e ricostruzione facciale del sacerdote ivi contenuto, testimonia come le diverse discipline scientifiche possono contribuire all’interpretazione della storia dei reperti.

Il percorso continua con una ricca raccolta paletnologica che offre un’ampia panoramica sulla preistoria e la protostoria dell’Europa e dell’Italia.

L’esposizione comprende reperti litici, ceramici, metallici, tessili, resti lignei e resti biologici, ed è organizzata per ambienti del Triveneto, illustrando i successivi modi di abitare: mondo delle grotte, dei ripari sottoroccia e degli abitati d’acqua (in particolare i suggestivi reperti originali dei pali della palafitta di Ledro), dei castellieri e dei primi nuclei urbani.

Ai primi passi (e inciampi) delle scienze antropologiche è dedicata l’esposizione di crani frenologici e di una settantina di calchi della collezione Cipriani. Sono presenti anche vari strumenti antropometrici, che ci raccontano questa fase storica dell’antropologia. Un video spiega in modo chiaro e semplice perché scientificamente le razze umane non esistono!