La tartaruga liuto è la più grande specie di tartaruga esistente. L’esemplare esposto, dall’inestimabile valore storico e scientifico, fu catturato nel 1760 al largo delle coste di Roma e fu donato al papa di allora, Clemente XIII, che aveva studiato a Padova e, prima di salire al soglio pontificio, era stato vescovo di questa città. Fu quindi naturale per Clemente XIII omaggiare a sua volta la propria università del curioso animale. Esso fu portato al palazzo del Bo in corteo e consegnato con una solenne cerimonia ad Antonio Vallisneri figlio, allora prefetto del Gabinetto di Scienze Naturali. Una dettagliata descrizione dell’animale fu inviata a Carlo Linneo, noto medico e naturalista svedese a cui si deve il sistema di classificazione e di nomenclatura degli esseri viventi. Linneo inserì la specie nella XII edizione del suo SystemaNaturae (1766). Il nome scelto, Testudo coriacea, indica che il suo carapace, anziché essere costituito da robuste placche ossee, come nelle altre tartarughe, è invece formato da piccole placche unite da una pelle cuoiosa. Il nostro esemplare è quindi l’olotipo della specie, ora inserita in un proprio genere come Dermochelys coriacea, e di essa rimarrà il riferimento scientifico per le generazioni future.