Nome scientifico: Sciurus vulgaris Linneo
Lo scoiattolo rosso è un piccolo roditore arboricolo. Utilizza la lunga e folta coda sia come bilanciere quando si arrampica o salta tra i rami, sia per ripararsi dal freddo mentre dorme. Deve la sua agilità anche alle unghie affilate, che gli consentono una presa sicura sulla corteccia. Inoltre, potendo ruotare l’articolazione della caviglia anche di 180° (facendo cioè girare i piedi all’indietro), può scendere lungo i tronchi “correndo” a testa in giù. Il colore della pelliccia varia dal marrone rossiccio al marrone scuro, e dipende in parte dal clima. Sulle orecchie spuntano i caratteristici ciuffi di pelo, più folti in inverno. La specie vive nelle foreste di conifere del Nord Europa e della Siberia, e nei boschi decidui dell’Europa occidentale e centro-meridionale. Lo scoiattolo rosso si nutre di germogli, funghi, bacche e semi che in autunno immagazzina in nascondigli sotterranei o all’interno delle cavità dei tronchi. È questa la sua strategia per poter avere a disposizione cibo anche nei mesi invernali e così facendo, contribuisce involontariamente alla diffusione dei semi di vari alberi.
Lo scoiattolo rosso non è una specie a rischio di estinzione, ma si è estinta o rischia di estinguersi in alcune regioni di Italia (principalmente Piemonte, ma anche Liguria e Umbria) e Gran Bretagna (principalmente Inghilterra e parte del Galles), a causa dell’introduzione dello scoiattolo grigio orientale, una specie nord-americana più robusta e vincente nella competizione per il cibo. Inoltre, il nuovo arrivato è spesso portatore sano di una malattia virale, chiamata il vaiolo degli scoiattoli, che è letale per lo scoiattolo rosso.