Comunemente nota come nacchera, la Pinna nobilis ha valve che possono talvolta raggiungere la lunghezza di un metro, ed è pertanto il più grande bivalve presente nel Mediterraneo. La sua carne è commestibile ma, come tutti i molluschi filtratori, può accumulare grandi quantità di inquinanti e organismi patogeni che la rendono pericolosa per la salute. Sulla superficie esterna delle valve si incrostano alghe, briozoi, ascidie e spugne, mentre all’ interno spesso ci sono gamberetti che vivono in simbiosi con il mollusco. 
La pinna vive tipicamente nelle praterie di Posidonia, con l’estremità appuntita della sua conchiglia triangolare infossata e tenacemente attaccata al fondale tramite il bisso, una struttura costituita da fibre di collagene, che può essere usato come fibra tessile, utilizzata un tempo per pregiatissimi tessuti. L’indiscriminata pesca per il bisso e l’inquinamento del suo ambiente minacciano da tempo questa specie, che nel 2016 è stata anche colpita da un’epidemia causata da un protozoo parassita che ha sterminato gran parte delle popolazioni mediterranee, portando la pinna sull’orlo dell’estinzione.