I pesci sega sono grandi pesci cartilaginei, parenti delle razze. Il nome deriva dal lungo rostro appiattito che sporge sulla punta del muso, dotato sui lati di grandi denti trasversali, che lo rendono simile a una sega a doppia lama. Il rostro è lungo circa un quarto dell’intero animale, che può raggiungere i 6-7 metri. I pesci sega sono animali predatori che vivono vicino al fondo e cacciano altri pesci o invertebrati, come molluschi e crostacei. La bocca e le narici si aprono sul lato inferiore del corpo, mentre gli occhi sono sulla superficie superiore.
Il rostro esposto in museo appartiene alla specie Pristis pectinata. Faceva parte della collezione del farmacista veneziano Giovanni Girolamo Zanichelli (1662-1729) e fu donata all’ateneo di Padova nel 1759. I cataloghi storici indicano una provenienza di questo esemplare dal Mar Adriatico, un dato estremamente interessante, visto che oggi la specie è scomparsa da tutto il Mediterraneo. Le 5 specie di pesce sega attualmente esistenti sono tutte tipiche dei bassi fondali di acque tropicali e subtropicali e sono a forte rischio di estinzione.