Scoprire una miniera di diamanti e valutarne il reale valore sono due tra le principali sfide nell’esplorazione dei giacimenti. Poiché i diamanti sono minerali estremamente rari, gli scienziati utilizzano i cosiddetti “minerali indicatori” per valutare i depositi diamantiferi, che potrebbero valere fino a 50 miliardi di dollari in un singolo deposito.

Graham Pearson, uno dei più noti geochimici a livello internazionale, racconta come si scopre una miniera di diamanti e quali metodi vengono utilizzati nelle esplorazioni in diverse località, dalle giungle equatoriali ai deserti, fino alle regioni artiche. In dialogo con l’ospite sarà Fabrizio Nestola, Geochemistry Fellow 2024, che insieme a lui ha individuato nel 2014 un’inclusione mineralogica molto ricca di acqua all’interno di un diamante, fornendo nuovi dati sul reale contenuto in acqua del nostro pianeta.

L’incontro prevede la traduzione in italiano dell’intervento in lingua inglese; la partecipazione è gratuita su prenotazione, e non comprende l’ingresso al Museo.

Graham Pearson, le cui ricerche si focalizzano sull’origine e l’evoluzione del mantello litosferico, con il suo gruppo di ricerca ha sviluppato metodi sperimentali innovativi per la datazione dei diamanti. Grande esperto di kimberliti, le rocce che trasportano i diamanti da grandi profondità fino alla superficie terrestre, Pearson si è laureato all’Imperial College di Londra e ha ottenuto il dottorato di ricerca all’Università di Leeds (UK). Ha svolto poi tre anni di attività post dottorale presso il Carnegie Institute for Science di Washington (USA) per poi diventare professore in Geochimica all’Università di Durham (UK) e Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra. Nel 2010 è stato premiato con la cattedra Canada Excellence Research presso l’Università di Alberta ad Edmonton (Canada). Vincitore di numerosi premi, è diventato recentemente Fellow della Royal Society (UK).

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