Introduzione
Il primo nucleo delle collezioni risale a Antonio Vallisneri, professore di Medicina a Padova dal 1700.
Tra i reperti antichi più notevoli, una gigantesca tartaruga liuto, Dermochelys coriacea, donata all’Università di Padova da Papa Clemente XIII nel 1760 e divenuta olotipo, e uno scheletro incompleto di capodoglio, Physeter macrocephalus, pescato nei pressi di Zara nel 1767 e acquisito dalla Repubblica di Venezia.
I resti di vertebrati sono conservati come esemplari naturalizzati con la tecnica della tassidermia (mammiferi e uccelli); in liquido (rettili, anfibi e pesci); oppure come scheletri interi o parti di essi.
Tra gli invertebrati, di particolare interesse scientifico sono le raccolte aracnologiche di Giovanni Canestrini.
Collezioni




















UNA BIODIVERSITA’ STUPEFACENTE
Le esposizioni zoologiche permettono di percepire la stupefacente biodiversità che ci circonda, un tesoro inestimabile che, oggi, è in pericolo a causa nostra.