Giovanni Canestrini (1835-1900) fu chiamato all’Università di Padova nel 1869, a ricoprire la cattedra di Zoologia, Anatomia e Fisiologia comparate. Celebre per la sua traduzione della prima edizione italiana dell’Origine delle Specie(1864), nella precedente carriera si era distinto per le ricerche in ittiologia, aracnologia ed antropologia.
A Padova, si dedicò intensamente all’aracnologia, costituendo una vasta collezione, senza precedenti a livello italiano.
Il materiale è attualmente oggetto di studio e catalogazione e consta di oltre un migliaio di campioni conservati in etanolo a cui si aggiungono oltre 400 preparati microscopici.
La collezione di araneae (ragni) raccolte da Giovanni Canestrini e Pietro Pavesi pone le fondamenta per lo studio di questi animali a livello nazionale. Canestrini descrive 38 nuove specie di ragni italiani. Gran parte del materiale in collezione è di origine italiana, oltre a esemplari frutto di scambi. Sono presenti molti esemplari tipo, cioè di riferimento per la tassonomia e la nomenclatura zoologica.
Oltre ai ragni, la collezione conta numerosi esemplari di scorpioni, pseudoscorpioni, e solifugi.
Gli opilioni sono rappresentati da 122 campioni in etanolo, tutti europei o di Africa e Asia settentrionali. Tra questi, si trovano esemplari tipo relativi alle specie descritte da dallo studioso.
Giovanni Canestrini fu anche uno dei padri dell’acarologia internazionale. A lui si deve la descrizione di numerose specie di tutto il mondo. La collezione di acari consta oggi di 460 campioni conservati in etanolo e oltre 400 preparati microscopici, solo in parte rivisti.