Sempre più spesso vengono diffuse immagini che mostrano il volto dei personaggi storici più famosi del passato, permettendo di immergerci (o entrare in contatto) con la realtà di epoche e luoghi lontani. Ma come vengono realizzate queste ricostruzioni? E possiamo affermare quale fosse il reale aspetto di protagonisti che vengono dal lontano passato?

Lo raccontano al Museo due dei massimi esperti nell’ambito dell’approssimazione facciale forense, una tecnica integrativa che nasce per riconoscere le vittime dei crimini. Si parte dal cranio o da una sua replica, si ricostruisce il naso e poi l’artista forense scolpisce la muscolatura e la pelle: un processo affascinante al quale si aggiunge tutto ciò che è noto sull’aspetto fisico del soggetto, grazie a immagini e fonti storiche. L’avvento della TAC ha poi permesso di fare esperimenti su soggetti viventi e di confrontare i modelli con il vero volto delle persone, dando un forte impulso al miglioramento della tecnica.

Di questo e dei casi più affascinanti da loro incontrati raccontano Cicero Moraes, designer 3D brasiliano, e Luca Bezzi, archeologo e fondatore di Arc-Team, moderati dal conservatore delle collezioni di antropologia del Museo della Natura e dell’Uomo, Nicola Carrara.

All’incontro in Auditorium segue la visita alle parti del Museo che permettono di osservare alcuni reperti collegati a quanto appreso: il Teatro dell’evoluzione umana, la mummia nella sala sull’Egitto e il calco del cranio di Francesco Petrarca.

La partecipazione è gratuita, su prenotazione, e non comprende la visita completa al Museo.

Cicero Moraes è un designer 3D brasiliano specializzato in ricostruzione facciale forense, progettazione e produzione di protesi facciali umane e veterinarie, recupero digitale di beni archeologici e sviluppo di tecniche digitali per la pianificazione chirurgica. È revisore di riviste come Elsevier, Public Library of Science e Springer Nature; ha pubblicato i suoi lavori in più di 115 lingue e ricevuto due dottorati honoris causa, oltre ad aver pubblicato il suo lavoro nel Guinness World Records 2022 per la prima tartaruga al mondo con carapace stampato in 3D.

Luca Bezzi è un archeologo professionista con esperienza nel campo delle tecnologie open source. Laureato a Padova in Archeologia nel 2004, ha fondato Arc-Team nel 2005,  inaugurando il campo dell’archeorobotica con lo sviluppo del primo drone open hardware per l’archeologia nel 2006. Ha esperienza in archeologia estrema e ha condotto missioni subacquee, di speleoarcheologia e di archeologia glaciale. È esperto in GIS e rilievi 3D. Ha partecipato a missioni archeologiche all’estero in Iran, Armenia e Georgia. Ha anche insegnato in varie università italiane e internazionali.

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