Protagonista dell’incontro con l’esperto del 13 febbraio è Frank Brenker, direttore dello Schwiete Cosmochemistry Laboratory alla Goethe University di Francoforte, membro del team di ricerca di molte moderne missioni di campionamento di corpi extraterrestri.
Introdotto dal responsabile scientifico del Museo Fabrizio Nestola, l’ospite racconterà i risultati sorprendenti delle recenti missioni di ritorno di campioni da parte della NASA e della JAXA (Agenzia spaziale giapponese) dagli asteroidi Bennu e Ryugu, ricchi di carbonio e acqua. Entrambe le missioni, dedicate alla ricerca dei mattoni fondamentali per la vita e dell’origine dell’acqua terrestre, nonchè a prepararsi a possibili collisioni di asteroidi con la Terra, hanno raccolto campioni sulla superficie degli asteroidi e li hanno riportati in sicurezza sulla Terra.

Per la prima volta è stato possibile avere una visione dettagliata e indisturbata del ruolo degli asteroidi nell’origine della vita: recenti studi su grani di polvere, condotti da team di ricerca di tutto il mondo, hanno dato risultati affascinanti. L’intervento mostrerà dettagli interessanti su queste missioni di campionamento, uniche nel loro genere, e affronterà la questione di come gli impatti degli asteroidi sulla Terra influenzino l’estinzione e la creazione della vita.
In questa occasione vengono presentate in anteprima quattro nuove meteoriti di eccezionale rilevanza scientifica: Erg Chech 002, la più antica roccia vulcanica del Sistema Solare (4,566 miliardi di anni); Muonionalusta, siderite di 4,5 miliardi di anni; Djoua 001, potenzialmente legata a Mercurio, oggetto di dibattito scientifico; El Eglab 001, che combina elementi del nucleo e della crosta di un planetesimo, sfidando le teorie sulla formazione planetaria.

La presentazione è a cura di Anna Barbaro, Von Humboldt post-doctoral fellow alla Goethe University di Francoforte, mentre la visita alla sala delle Meteoriti prevista alla fine dell’incontro è guidata dal relatore Frank Brenker e dal conservatore delle collezioni di mineralogia, Simone Molinari.

La partecipazione è gratuita, su prenotazione, e non comprende la visita al Museo. L’intervento del relatore sarà in lingua inglese, con traduzione consecutiva in italiano.

Ha partecipato come membro del team di ricerca a quasi tutte le moderne missioni, effettuate da varie agenzie spaziali, per il campionamento di vari corpi extraterrestri, tra cui comete, grani interstellari e asteroidi. È direttore dello Schwiete Cosmochemistry Laboratory (SCL) e del Frankfurt Center of Electron Microscopy (FCEM) presso la Goethe-Universität di Francoforte in Germania. È specializzato nella ricostruzione delle condizioni di formazione dei materiali extraterrestri e della loro storia geologica. Il professor Brenker è uno scienziato altamente riconosciuto che studia la materia al suo livello di base applicando tecniche analitiche che utilizzano elettroni e radiazioni di sincrotrone.

Erg Chech 002 (Collezione del Dipartimento di Geoscienze): acondrite di 4,566 miliardi di anni, riconosciuta come la più antica roccia vulcanica del Sistema Solare.

Muonionalusta (Donazione Bruno Simoni): siderite di 4,5 miliardi di anni, che rappresenta un antico nucleo di un planetesimo differenziato, con spettacolari figure di Widmanstätten.

Djoua 001 (Collezione Jacopo Nava, prestito a lungo termine): rara aubrite, potenzialmente legata a Mercurio, oggetto di dibattito scientifico.

El Eglab 001 (Collezione Anna Barbaro, prestito a lungo termine): mesosiderite che combina elementi del nucleo e della crosta di un planetesimo, sfidando le teorie sulla formazione planetaria.

Iscrizione – 13 febbraio ore 17.30