L’appuntamento con Fausto Tinti, terzo “incontro con l’esperto” dell’autunno, unisce un momento di approfondimento in Auditorium alla visita della Sala del Mare e della Sala della Caccia, guidati dal relatore e dalla conservatrice delle collezioni di zoologia del Museo, Marzia Breda.
La pesca nel Mediterraneo, culla della nostra civiltà, rappresenta da millenni il più forte legame tra l’uomo, il mare e gli animali che lo abitano. Tracce culturali ed evidenze scientifiche che testimoniano la durevolezza, l’intensità e l’importanza di questo legame sono visibili in ogni segmento delle civiltà e dei popoli che si sono succeduti a dominare il Mare Nostrum.
La grandissima quantità di reperti archeologici e le collezioni zoologiche e osteologiche pubbliche e private di grandi predatori marini come pesci spada, tonni, squali e delfini, insieme agli archivi documentali, non solo raccontano con alta qualità scientifica questo legame, ma sono anche la memoria della biodiversità genetica, organismica, ecologica e culturale del passato. Oggi possiamo, con tecnologie sempre più innovative e raffinate, riscoprire, misurare ed usare i reperti per tracciarne le traiettorie di cambiamento: un modo per ricostruire il cambiamento climatico e antropogenico e valutarne gli impatti ecologici ed evolutivi.
La ricerca vede come autori, oltre a Fausto Tinti: Alessia Cariani e Corrado Piccinetti (Università di Bologna), Antonio di Natale (Acquario di Genova) e Fulvio Garibaldi (Università di Genova).
L’ingresso è gratuito su prenotazione e non comprende la visita completa del Museo.